Scusa, hai da accendere?

Quella lampadina che si chiama  ” Idea ” .

by me concept -by me

I più ricadono nella categoria dei furbi pensando che la proprietà intellettuale sia un dovere di altri.  Succede in continuazione. Personalmente lo hanno fatto anche con me in più occasioni:    ” Quale idea ti viene per sfruttare questa location. Cosa organizzeresti ?”. E giù a disegnare progetti e idee con percorsi sensoriali per mostre fidelizzanti. “Ah! Bell’idee ! “.
   Grazie, lo so da me.
L’apoteosi la si raggiunge con coloro che si occupano di media e broadcasting. Come dire la genesi della comunicazione creativa.
 Ideare un format sul principio del branded entertainment multiplo e regalarlo:  questo mi è stato chiesto!
 Come oso io pretendere che venga retribuito il frutto della mia mente. In fondo era solo una riunione tra-amici-in-ufficio-di-sabato-mattina-a-inizio-anno per:  “Noi facciamo questo, cosa si potrebbe fare di nuovo, cosa ti viene in mente per questa rete televisiva , eh?”
Tu inizi a parlare ed intelai l’idea, poi giorni persi a scrivere ed incrociare dati,  crei il Paper-format che contiene il prodotto finito e perfetto.  Lo consegni.
Brand Ent -by me
by me

Stupendo, si muove la macchina produttiva e… E quindi non solo non osare chiedere che ti venga corrisposto (non con un poi potremmo anche fare) l’idea e lo sviluppo concettuale mentre coordini in team, ma sei stata cattiva ad inviare il tuo Paper-format e registrare i diritti d’autore. Lo volevamo fare noi che abbiamo fatto partire la macchina organizzativa. Non ti parliamo più, cambiamo il nome del format ( Concept, questo sconosciuto ), lo facciamo su un’altra città, utilizziamo il nome della Capitale, utilizziamo gli omini verdi, poi quelli blu…

bha!

( Chi dice sì,  è complice e fautore della rovina del mercato )
Consigli di lettura: Il lavoro intellettuale va pagato – Internazionale.
Internazionale » Opinioni » Il lavoro intellettuale va pagato, di Annamaria Testa.

Metà dei lavori di oggi spariranno nel giro di vent’anni. Quelli nuovi richiederanno empatia, creatività e capacità di negoziazione. Tutti campi che un’intelligenza artificiale, per quanto sofisticata, non riesce a padroneggiare …  sappiamo produrre gusto, piacere e bellezza, tutta roba difficile da informatizzare … C’è un problema, però. Oggi in questo paese sembra strano retribuire il lavoro intellettuale creativo: cioè l’unico non automatizzabile, l’unico importante per il futuro … Il danno di sistema, lo sappiamo, è grande: il comparto delle imprese creative, che già oggi potrebbe sviluppare valore per il paese, stenta … Ma il danno maggiore è ancora invisibile. Nella misura in cui adesso ci rifiutiamo di riconoscere e retribuire adeguatamente come “lavoro” il lavoro intellettuale, stiamo negando l’essenza stessa di tutti i lavori che verranno. E stiamo squalificando e cancellando i lavori del futuro che già oggi esistono: quelli che riguardano la cura e la crescita delle persone, la sperimentazione, la ricerca, la creatività, la progettazione e l’innovazione. 

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