“Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare. Navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione. I raggi beta balenare nel buio alle porte di Tannhäuser. Tutti questi momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia. … ”
Momenti. Tavolozze indelebili nella mente. Scoperte. Incontri.
Arte, soprattutto quella. Rivoluzione, soprattutto quella.
Luoghi-tele-musei e la certezza che fino a quando ci saranno istinti ed artisti nessun momento andrà perduto.
Il tempo –quello sì– il tempo che non ho avuto per parlare di Artisti strepitosi come invece avrei voluto fare.
Allora “Artiamocie partiamo” per un nuovo anno che riempia gli spazi della mente inserendo bellezza ed emozione dell’osservare.
Perché fino a che avremo gli occhi noi li useremo. Anche per immaginare …
Provo a fare ordine in un evento molto discusso nel Social e che mi vede coinvolta in prima linea facendo io parte della giuria.
Chi è Giorgio Grasso lo sappiamo. Quello che forse sfugge è il suo essere migrante, un esploratore, un viandante dell’Arte in continuo movimento per la ricerca e questo lavoro lo sa fare.
Bene/male- giudizi personali che non spostano lo stato di fatto: questo lavoro lo sa fare.
Di certo ne ha visti di tutti i colori.
.Andrea TirinnanziDa sempre assertore cheè compito del pubblico decretare il successo di un Artista, in un agosto milanese fa nascere la ‘Biennale internazionale d’arte su Fb’ . C’è un mondo là fuori ancora da scoprire che ha molto da mostrare e l’artista vuole il suo pubblico. Dare delle chance.
E’ un la rete risponde, la rete è vivace.
Risponde con numeri fuori da qualsiasi previsione ed anche in modo divertente.
Il livello si alza sempre di più ed emergono artisti con notevoli capacità.Interessante! Dare voce ai muti.
Abituati a vivere il social come un bar, con effetto buzz consapovole o inconsapevole, si ha la possibilità di leggere cosa c’è ‘ oltre la tela ‘. A volte c’è il buio, il nulla, l’arroganza, la petulanza, il caos, la non misura. Altre volte c’è l’artista, il competente, il vincitore, il genio.L’artista lo riconosci. L’artista prima di tutto condivide. Ma quello che interessa è la sua esplosione mentale.“ Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma ”: un principio fondamentale. L’Arte in Evoluzione.
Olivier Baratella Adriana Soares Silla Campanini
Adesso tocca a noi guardare. Una raccolta con numeri da capogiro passando per ogni sfumatura e forma concettuale dell’Arte visiva. Ne avremo delle belle da dire, da leggere e da vedere da qui a dicembre. Di certo c’è fermento. Di certo s’è creata voglia di esserci. Di certo sappiamo dove inizia la strada ma non dove finisce: “ Non lo so, ma dobbiamo andare” (Jack Kerouac). Quello che è apparso evidente da subito è stata l’adrenalina palpabile in una formula che, seppure contestata, tutti conoscono bene. A volte ti viene da dire Signori tacete un poco e fate parlare l’opera, ma dura poco, perché come dicevo sopra si è data voce ai muti, così abituati ad urlare attraverso le loro opere.
Mario Valente Sandra Naggar Marika Pozzi
Ai passanti occasionali, ai detrattori, agli abitudinari, ai contestatori, a quelli che pensano di sapere tutto, a quelli che vale solo quello che c’è o quello che era, a quelli che non capiscono provo a spiegare loro in questo modo: bisogna aver fatto il pieno ed amato l’Arte antica in modo viscerale per comprendere ed avere fame di Arte moderna. Se non comprendi è perché è Arte.E l’Arte è anche osservazione dell’emozione, non scordiamocelo mai.https://www.facebook.com/groups/710890575625748/
È successo che il 5 luglio gli artisti CALPESTANTI si sono riuniti nella meravigliosa cornice della Villa Castelbarco (Vaprio d’Adda, Milano) per il 2° grande evento del Movimento Trampled Art.
Avevamo conosciuto gli undici firmatari del manifesto a memoria di IRASCIBILI, dissi a febbraio. Erano undici ed ora sono trecento. No! Quattrocento… ma non importa realmente in quanto questo valore non corrisponderà mai al dato reale essendo, appunto, in continuo “Movimento”.
È stato scritto molto e molto pubblicato in merito alla giornata del 5 luglio, eviterò dunque di darne una narrazione simile, ossia: diretta su youtube, figure importanti del mondo dell’Arte quali Deodato della omonima galleria, il grande storico e critico Giorgio Grasso, la profonda sapiente e sensoriale critica Mattea Micello, la gioiosa presenza di artisti neo-movimentisti, le performance coinvolgenti in letture e musiche... (concisamente).
Vorrei invece darne una chiave di lettura diversa, quello che si è respirato, il suo significato e il perché.
Partiamo da un assioma: un Artista non nasce uomo nasce Artista.
Ed essendo tale e dunque incontaminabile –non è un uomo– mantiene intatti alcuni valori:
PUREZZA-LIBERTÀ-ENERGIA-AMICIZIA-GENEROSITÀ-ACCOGLIENZA
La purezza dell’Artista è contaminante. La sovrapposizione nello stesso spazio con altri Artisti ha la forza di rendere quel luogo e quello spazio verginale.
Un Artista è un filosofo naturale, vede con l’occhio dell’anima, stravolge i concetti collettivi del male e del bene, del giusto, dell’etico, dell’uomo. Stimola negli osservatori dubbi e domande creando il pensiero.
Libero concettualmente. Libero manifestamente.
È anche in nome di questa libertà che è stato creato il Movimento Trampled Art.
L’energia dell’Artista contagia, formando campi di magneto-positivismo energetico.
Nel pieno spirito dell’amicizia un Artista si prederà cura dell’espressione pittorica di un altro Artista, sentendola sua, soffrendo o gioendo per essa, ammirandola estatico.
Osservarli è stato magnifico.
Liberi dalle sbarre dello zoo: le gallerie, i condizionamenti, i chiodi a pagamento, il pensiero collettivo sociale.
E le loro opere, scappate dagli interni importanti pronti a celebrarli, sono state in realtà sparse nei giardini di una preziosa località creando un delizioso chiasso cromatico, stridente con l’ingessata eleganza del luogo.
Per questo mi dico “Vanno protetti liberandoli nel mondo”.
Il gruppo storico costituito da Marcella Arena,Teorema Fornasari, Luca Fagioli, Ivo Vassallo, Andrea La Casa, Giovanni Puntrello, Salvatore Palazzolo e naturalmente Alessandro Giorgetti è in realtà andato oltre e le opere presenti… straordinarie.
Per quanto io non sia una critica dell’Arte, voglio descrivere questi straordinari Artisti attraverso le emozioni suscitate dal loro creato. Comprendo che dovrò genuflettermi all’acume critico di Mattea Micello ed alla grandezza di Giorgio Grasso chiedendo la redenzione del mio peccato: scusate, ma l’arte è pura osservazione dell’emozione.
Marcella Arena, pittrice raffinatissima. La sua mano sulle donne a cui dona una personalità che si anima oltre la tela: “Ti prego, esci da lì e raccontami per ore” ti viene da chiedere. Perché sono donne che hanno un vissuto da raccontare. Morbidissima, precisa, vibrante, di Tamara de Lempicka è la sua pennellata dai colori sublimi. Una Signora della pittura che piange colta da Sindrome di Stendhal davanti all’opera dell’amico
Salvatore Palazzolo, timido, riservato, maestro dell’ Iperrealismo, (dovetti correggere alcune persone le quali non credevano si trattasse di pittura) ma con l’anima dei maestri antichi. La precisione in ogni tratto, la luce negli occhi, il fermo immagine del movimento, l’emozione che provi, la scelta cromatica dello sfondo. Caravaggio è tornato tra noi e parla attraverso il pennello di Salvatore, mentre Salvatore parla attraverso le sue opere.
Teorema Fornasari -non basterebbe un libro- l’intelligenza nella provocazione. La capacità unica di mutare natura, stile, spirito dando percorsi tematici diversi e degni di una consumata carriera artistica. Teorema è l’Artista. Una grande stupenda Artista. Sorride, ma dentro sente tutte le voci dell’universo. Presente con ‘Arlecchini in movimento’ in realtà è Teorema in movimento. Teorema è un’opera d’arte che esce dal quadro o rientra nel quadro.
Luca Fagioli, l’allegria nei colori primari usati con quello spirito di giocoleria, all’interno dei quali manifesta il suo correre e saltare per portare un sorriso e rasserenare. Lui. Il randagio. Il suo rispetto, il suo amore infinito per la grande famiglia del circo, eredi di una grande tradizione dei giullare di corte. A Luca il nostro rispetto per regalarci allegria. Cita l’arte nell’Arte, che rende liberi di essere e felici di essere.
Ivo Vassallo – aiuto, il Maestro– Ti cattura e ti porta direttamente nella scena: ti accorgi di avere i cavalli intorno, sei proiettato dall’interno e senti urlare tutto. Adoro i suoi colori con gli azzurri figli del trecento ed i rossi pompeiani. Adoro le sue pennellate robuste e delicate. Una finta irruenza che in realtà è estrema leggerezza. Come lui del resto. Una capacità di spostare l’ultraterreno nel terreno. Ivo è la storia dell’arte. Quanta cultura nelle sue opere. Quanta denuncia. Quanta esorcizzazione.
Andrea La Casa, al richiamo della serenità per la felicità. Andrea il positivo. Nelle sue opere il surrealismo onirico si mescola con l’astrattismo: il caos da domare. Colline surreali che ospitano figure composte ad osservare. L’equilibrio e la calma sono i veri richiami, protagonisti a latere delle sue opere. Il suo sogno, la sua necessità di vita fatta dagli equilibri con la natura. E lui ridente, accogliente e sereno ha il viaggio e l’esplorazione dentro sé, confini indefiniti.
Giovanni Puntrello profuma di ellenismo storico. Ha il mare, la terra, la tragedia e la commedia. Tutto assieme.Usa la pietra e gli infonde anima e parola. Guardi ed il Teatro di Epidauro è pronto a raccontarti di nuovo con l’eco delle sue voci da deus-ex-machina. Leggende. Di nuovo in scena. Maschere. Giovanni parla con loro e trema davanti a loro, come si stupisse di essere lui “l’artefice di nuova vita”. Le vorresti tutte per il tuo personale Templo.
Alessandro Giorgetti l’istrione. Alessandro il tutto. Il fondatore del movimento. Indispensabile. La parola, il silenzio delle sue opere, la religiosità, la vita, il trascinatore di pensiero. Il suo astrattismo seduce senza fine. “Il miglior astrattista di tutti tempi” -dicono di lui- “erede di Rothko”. Beh vi invito farvi sedurre dalle sue opere e meditare sulla sua ultima provocazione “Crucis Web“, inno alla santità dell’etere.
Trampled Art, costituita nella sua base da questi Artisti, con il suo Movimento sovvertirebbe i templi dell’arte contemporanea, dal MOCA LosAngeles al MUSAC Leon.
Io aspetto e intanto osservo.
(Un mio personale saluto va a Ciro Palumbo, Sabrina Romanò e Marika Pozzi impegnati altrove da mostre personali )
I più ricadono nella categoria dei furbi pensando che la proprietà intellettuale sia un dovere di altri. Succede in continuazione. Personalmente lo hanno fatto anche con me in più occasioni: ” Quale idea ti viene per sfruttare questa location. Cosa organizzeresti ?”. E giù a disegnare progetti e idee con percorsi sensoriali per mostre fidelizzanti. “Ah! Bell’idee ! “. Grazie, lo so da me.
L’apoteosi la si raggiunge con coloro che si occupano di media e broadcasting. Come dire la genesi della comunicazione creativa. Ideare un format sul principio del branded entertainment multiplo e regalarlo: questo mi è stato chiesto! Come oso io pretendere che venga retribuito il frutto della mia mente. In fondo era solo una riunione tra-amici-in-ufficio-di-sabato-mattina-a-inizio-anno per: “Noi facciamo questo, cosa si potrebbe fare di nuovo, cosa ti viene in mente per questa rete televisiva , eh?”
Tu inizi a parlare ed intelai l’idea, poi giorni persi a scrivere ed incrociare dati, crei il Paper-format che contiene il prodotto finito e perfetto. Lo consegni. by me
Stupendo, si muove la macchina produttiva e… E quindi non solo non osare chiedere che ti venga corrisposto (non con un poi potremmo anche fare) l’idea e lo sviluppo concettuale mentre coordini in team, ma sei stata cattiva ad inviare il tuo Paper-format e registrare i diritti d’autore. Lo volevamo fare noi che abbiamo fatto partire la macchina organizzativa. Non ti parliamo più, cambiamo il nome del format ( Concept, questo sconosciuto ), lo facciamo su un’altra città, utilizziamo il nome della Capitale, utilizziamo gli omini verdi, poi quelli blu…
“Metà dei lavori di oggi spariranno nel giro di vent’anni. Quelli nuovi richiederanno empatia, creatività e capacità di negoziazione. Tutti campi che un’intelligenza artificiale, per quanto sofisticata, non riesce a padroneggiare … sappiamo produrre gusto, piacere e bellezza, tutta roba difficile da informatizzare … C’è un problema, però. Oggi in questo paese sembra strano retribuire il lavoro intellettuale creativo: cioè l’unico non automatizzabile, l’unico importante per il futuro … Il danno di sistema, lo sappiamo, è grande: il comparto delle imprese creative, che già oggi potrebbe sviluppare valore per il paese, stenta … Ma il danno maggiore è ancora invisibile. Nella misura in cui adesso ci rifiutiamo di riconoscere e retribuire adeguatamente come “lavoro” il lavoro intellettuale, stiamo negando l’essenza stessa di tutti i lavori che verranno. E stiamo squalificando e cancellando i lavori del futuro che già oggi esistono: quelli che riguardano la cura e la crescita delle persone, la sperimentazione, la ricerca, la creatività, la progettazione e l’innovazione. “
Oggetto del desiderio, sogno segreto, immaginario erotico, acquisto compulsivo, oggetto cult, feticcio. La scarpa affascina. A volte è una scultura su cui camminare, a volte è un gioiello e molti artisti hanno voluto interpretarla. Rene Caovilla, genio veneziano, riesce sempre a stupire. Racchiude tutto ciò che rientra nel concetto di scarpa.
via Bagutta, 28 Milano
La sua vetrina nel quadrilatero milanese di via Bagutta la osservi in religioso silenzio… e poi ti folgora: niente sarà più lo stesso, niente sarà alla sua altezza.
Nessun’altra maison di scarpe!
Rene Caovilla non tradisce mai. Le sue creazioni sono gioielli di un’eleganza incomparabile. I colori, la perfezione, la calzata del piede, i dettagli interni, la raffinatezza, l’anticipo delle tendenza. “ L’Arte e la scultura con un approcciotrasversale ” raccontano di lui. E’ dagli anni ’70 che crea pezzi unici per le più leggendarie maison ( Valentino,Dior, Galliano, Chanel, Lagerfeld ) ed anche se sconosciuto ai più è in realtà seguito come fonte d’ispirazione dai brand conosciuti 😉 Che meraviglia la sua proposta per questa primavera, per una volta vorrei poter dire :
Vorrei aggiungere come commento personale che si è scritta anche una nuova pagina di design, nel senso che il design a volte è shock, è riduzione dell’oggetto, è stravolgimento delle abitudini. Ma comprendo, da creativa, che la definizione potrebbe essere scioccante.
” Questa è “costruzione e creatività”. Per questo affermo che arte, design, pittura, gioco dei colori, esplorazione ed espansione sono delicati equilibri il cui insieme crea lo stile ed il fashion… mi annoia parlare di vestitini 🙂 “
Ethereal, enchanted, refined. This is what we experience when we feel unique qualities, and Delpozo conveys these sensations without any effort, nor pomp. In this collection the couture details are really strong, we should not be surprised, Delpozo is known for this, and certainly this season does not disappoint our expectation. Here we play with the abstract portraiture of Italian artist Duilio Barnabè, taken as inspiration, and in particular his way of applying organic geometry to create human forms, creating a fluid and captivating creations in different lengths. With regard to the colors, amazing is always the ability to combine them in order to create incredible contrasts, mixing bold hue to those more tenuous and neutral. For fans of Delpozo this collection will be a good news.
Etereo, incantato, ricercato. Questo è quello che proviamo quando ci troviamo di fronte a qualità esclusive e Delpozo, ci trasmette queste sensazioni senza alcuno sforzo…
Leggere il manifesto di TRAMPLED ART riporta alla memoria il periodo degli IRASCIBILI quando, per protesta, quella straordinaria miscellanea di artisti esponenti dell’Espressionismo astratto si fecero fotografare vestiti da banchieri mandando una lettera infuocata al sindaco di New York. Le motivazioni di allora somigliano a quelle di oggi: dittatura finanziaria ed esclusione dalla imponente mostra sull’arte contemporanea al Metropolitan. Parliamo di artisti del calibro di Pollock, Rothko, Kooning, Newman.
E veniamo ai giorni nostri, dove i rumors degli artisti italiani si stanno facendo sempre più incessanti come un rullo di tamburo: tum-tuM-tUM-TUM. Gli artisti a questo punto si ribellano alla dittatura finanziaria che impone le sue regole.
Alessandro Giorgetti, grande esponente dell’arte conosciuto come l’erede di Rothko, fonda così il movimento TRAMPLED ART e riunisce dieci selezionati artisti con il compito di divenire ambasciatori.
Il TRAMPLED ART
Ognuno di loro chiamerà a raccolta altri artisti per condividere, sperimentare, rappresentare, istigare, coinvolgere, dipingere, riempire spazi, diffondere, liberare, esprimere, concettualizzare: perché un artista ha sempre qualcosa da dire.
Durante la presentazione alla stampa nella serata di ieri 7febbraio si è avvertita una scossa elettrica: “La galleria ė un portale dove fare ricerca– dice Deodato – fare ricerca in maniera open, globale, inserendo anche il principio di bitcoins in cambio di opere d’arte”. La galleria Deodato Arte di Milano è il luogo che ha aperto le porte a TRAMPLED ART divenendone la sede
“L’arte uccide la mafia” afferma ampliando il concetto Giorgio Grasso, critico e coordinatore del Padiglione Italia alla 54a biennale di Venezia “è compito del pubblico decretare il successo di un artista, che ad oggi non può esporre perché un chiodo in una galleria costa trecento euro “ ed affrontando anche le difficoltà del regime fiscale che rende impossibile vendere la propria opera.
Ma le parole più belle sono quelle di Alessandro Giorgetti che pronuncia “Trampled” esattamente come si scrive, sottolineando il concetto di calpestare calpestando.
Milano puzza di vecchio, riportava nel 2012 la prima chiamata/ribellione della cultura a Milano… non più, non più.
Avendo io il sangue costituito da giallo-ciano-magenta condivido il loro urlo.
Ogni artista racchiude in sé ed utilizza più linguaggi. Un artista è un libero pensatore che crea in modo unico, soggettivo e vede oltre. Possiede un linguaggio verbale, gestuale, mentale, metafisico, sensitivo, proiezionistico, introspettivo, liberatorio, futurista, precursore. Non conosco nessun’altra categoria che racchiuda in sé tanti modi di essere, concepire, vedere, esprimere.
L’Arte poi è un’ermafrodita miracolosamente puttana che si dona, si vergogna e si rigenera. L’Arte è sconcia e pura, come l’io (interiore ) e la morale (esteriore): il bisogno di un’artista che si palesa.
In Italia non si è persa la capacità di fare arte, ma è stato calpestato l’artista lasciando l’arte ad appannaggio esclusivo dei critici e delle dittature finanziarie e soffocando così la sua primaria natura: l’espressione.
La crisi museale in Italia- lessi tempo fa- è riconducibile al troppo Stato e poche idee. Pensiero che condivido a metà. Le idee ci sono eccome, diversa è l’ottusità mentale e di questa ottusità è parte anche il connubio stretto che porta al pensiero arte=museo. Niente di più sbagliato.
Non vorrei affrontare il tema della paura della cultura. Credo non ce ne sia bisogno.
L’arte è critica già di per sé, non sempre deve passare dall’imbuto di un’esperto che imponga chi come quando e dove. Al contrario ha bisogno di spazi comuni e collettivi, deve esplodere ed uscire, alimentarsi a vicenda grazie all’interscambio affinché anche gli esperti possano fare quello di cui sono capaci. Per questo motivo credo che loro stessi siano i primi a beneficiare della “messa in strada”.
Se si guarda oltralpe, l’attivismo della Spagna impressiona e il modello berlinese lo si percepisce come una scarica di energia cacofonica, di adrenalina fiorita e vitale.
Ma noi continuiamo a gettare alle ortiche la nostra splendida individualità che universalmente ci viene invidiata, il nostro gene e genio nell’espressività artistica.
E’ nato il movimento per liberare l’arte.
Si chiama TRAMPLED ART fondato da Alessandro Giorgetti, artista del sentire contemporaneo.
Mai come in questi ultimi due anni si è sentito l’urlo dei creativi e degli artisti, che invocano a gran voce spazi liberi al di fuori della dittatura finanziaria, per progettare-proporre-esporre-condividere da FREEDOM ARTIST.
L’arte come soggettivismo della mente.
Il 07/febbraio/2014 verrà presentato ufficialmente alla Galleria Deodato Arte di Milano e noi ci siamo !